Pleiadi,EN?GMA
Francesco Marcello Scano, in arte EN?GMA,proveniente da Olbia.La strofa citati sono di una sua canzone intitolata "Pleiadi".
Ho sogni lucidi ai confini dell'essere
e in più il fuoco dentro brucia celere e tossisco
cenere
volevo cedere all'idea
che Venere l'avessi accanto e non fosse una dea
la notte qua mi culla tipo una marea
ah, non ti racconto più di lei o sembra un'epopea
faccio mea culpa, vedo roba assurda
dentro il viaggio dell'inconscio che mi turba
l'anima furba mi domanda"cosa vuoi di più?"
come amici immaginari sogno Freud o Jung.
e in più il fuoco dentro brucia celere e tossisco
cenere
volevo cedere all'idea
che Venere l'avessi accanto e non fosse una dea
la notte qua mi culla tipo una marea
ah, non ti racconto più di lei o sembra un'epopea
faccio mea culpa, vedo roba assurda
dentro il viaggio dell'inconscio che mi turba
l'anima furba mi domanda"cosa vuoi di più?"
come amici immaginari sogno Freud o Jung.
Il primo verso dice che ha sogni lucidi,come se potesse comandarli al confine dell'essere, al confine dell' aldilà, della morte; di seguito dice che dentro di sé ha il fuoco che brucia celere, cioè brucia di qua e di là in maniera rapida ed a causa di ciò sputa cenere. Nel quarto verso dice che cede all'idea, che Venere l'avesse accanto e non fosse una dea, cioè paragona la sua amata ad una dea; nel verso successivo"la notte qua mi culla tipo una marea"intende che durante la notte è rilassato fra sé e sé e si sente quasi cullare come se fosse in mare, con il moto delle onde, ma subito dopo si pente di raccontarci della sua amata e dice che potrebbe sembrare un epopea, come se fosse un racconto di gesta eroiche.
Dopo si incolpa di tutto ciò dicendo "mea culpa" e poi dice di veder roba assurda dentro un viaggio di cui non è cosciente e che non può decidere: Poi la sua anima gli domanda cosa vuole di più da tutto ciò e lui sogna di averci come amici immaginari Freud o Jung, cioè due dei più grandi psicologi, psichiatri e filosofi, in maniera che possano dargli una mano con tutte queste immaginazioni e visione. Io collego questi versi a Petrarca per varie emozioni: l'amore per una donna, la vergogna(citata nel 7 verso), il sentirsi in colpa (verso 8), il bisogno di fede, che potrebbe sembrare nulla in questo brano, ma anche le visioni fanno parte di ciò.
Dopo si incolpa di tutto ciò dicendo "mea culpa" e poi dice di veder roba assurda dentro un viaggio di cui non è cosciente e che non può decidere: Poi la sua anima gli domanda cosa vuole di più da tutto ciò e lui sogna di averci come amici immaginari Freud o Jung, cioè due dei più grandi psicologi, psichiatri e filosofi, in maniera che possano dargli una mano con tutte queste immaginazioni e visione. Io collego questi versi a Petrarca per varie emozioni: l'amore per una donna, la vergogna(citata nel 7 verso), il sentirsi in colpa (verso 8), il bisogno di fede, che potrebbe sembrare nulla in questo brano, ma anche le visioni fanno parte di ciò.
Papa Dennis.
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